Sono nato nel lontano 1969 in una piccola ma meravigliosa città nel sud delle Marche, Ascoli Piceno, ma ho stanziato in buona parte della regione, da Marina di Altidona a Castelfidardo fino a Civitanova Marche. Attualmente vivo e lavoro ad Ancona.

Dopo aver conseguito, nel 1990, il mio diploma in Arte Applicata sez. Fotografia all’Istituto d’Arte Osvaldo Licini, ho fatto la gavetta in uno studio fotografico per tre lunghi anni. Anni in cui ho scoperto il duro mondo del lavoro, ben diverso da quello ovattato e chimerico della scuola.
Non finirò mai di ringraziare l’amico Paul per avermi insegnato davvero tanto. Tutto.

Dopo una pausa di riflessione durata due anni, nel 1995 apro la partita Iva e inizio la mia avventura come libero professionista. Da allora non ho mai smesso di esserlo.

Per vent’anni ho gestito il mio laboratorio di stampa in bianco e nero ai sali d’argento, perché la camera oscura è il mio habitat naturale: è da lì che nasco come professionista ed è lì che un giorno morirò come persona qualunque.

La fortuna e il privilegio che ho avuto nella mia vita è di aver collaborato e sviluppato e stampato i negativi di tantissimi fotografi, alcuni dei quali di fama internazionale, nei più svariati settori, dal reportage al foto-giornalismo, dalla moda allo still-life, dal ritratto alla fotografia di matrimonio. Questo mi ha permesso di acquisire un bagaglio culturale dell’immagine di cui oggi faccio tesoro, cercando di riversarlo nelle foto che faccio quando realizzo servizi fotografici di matrimoni. Settore di cui mi occupo e che adoro profondamente perché da un lato sono affascinato dal profondo contatto con le persone che incontro e dall’altro mi stimola tantissimo l’estrema difficoltà dal punto di vista tecnico. Certo, in digitale è più facile per tutti fare i matrimoni (in pellicola era per pochi) ma questo è vero fino ad un certo punto.

Sono figlio di insegnanti. Mio padre e mia madre erano insegnanti (oggi in pensione). Mia nonna era un’insegnante (oggi non c’è più) e sebbene io abbia iniziato ad insegnare molto tardi, in corsi privati, senza una laurea (lo sottolineo non a caso – mi perdonerete la nota polemica – perché per le Istituzioni si può insegnare fotografia nelle scuole statali solo se si è laureati oppure se si è fotografi famosi, senza laurea ma con tante belle mostre e libri pubblicati. Conoscere la materia è del tutto secondario, ve l’assicuro), ma con tanta passione e professionalità, grazie ai miei trent’anni di esperienza, ho scoperto che insegnare fotografia è la mia vera vocazione.
Mi piace trasmettere ai miei ragazzi tutto quello che so. Mi da soddisfazione quanto fare una fotografia che dia gioia ai miei sposi.

Ho un sogno nel cassetto, ma lo svelerò solo quando si sarà esaudito.
Se mai accadrà.

D.F.

Foto di Fabio Trantacoste